Avete presente quelle situazioni in cui vedete tutto bianco o tutto nero e poi arriva qualcuno che riesce a rendere questa situazione un po’ più grigia?

Accade che se siete arrabbiati e il riuscire a vedere la situazione più grigia vi aiuta a stemperare la rabbia!

Ecco, si chiama ristrutturazione ed è una capacità che hanno i danesi e la  tramandano di generazione in generazione da 40 anni.

La loro genitorialità si basa su questa capacità e la insegnano da 40 anni ai loro figli.

Insegnano ai loro figli questa capacità inestimabile, così che, imparando già da piccoli a riformulare un’esperienza , una volta adulti sarà più naturale per loro farlo.

Ma come fanno? Sembra impossibile no?

Verrebbe da pensare che semplicemente fanno finta che le cose brutte non esistono.

E se vi dicessi che la fiaba della La Sirenetta non ha per niente un lieto fine?

Continuate a leggere, questo dettaglio ve lo svelo fra poco.

I danesi sottolineano che esiste anche un’altra prospettiva, scelgono di concentrarsi su quello che c’è di buono nelle persone o nelle situazioni piuttosto che su quello che c’è di cattivo.

Sono degli ottimisti realistici e come tali rimuovono mentalmente le informazioni negative non necessarie.

Concentrarsi sulle cose meno negative delle situazioni e trovare la via di mezzo riduce l’ansia e lo stress e aumenta lo stato di benessere.

Straordinario vero?

Secondo Dean Becker, fondatore dei sistemi di apprendimento adattivi “più dell’istruzione, più dell’esperienza, più della formazione, è il livello di resilienza di una persona a determinare chi avrà successo e chi non ne avrà”.

L’abilità di ristrutturare le situazioni negative è l’elemento chiave per essere resilienti.

Scegliendo di guardare gli aspetti positivi di un qualsiasi comportamento del bambino, gli state dando gli strumenti per gestire la sua unicità.

Allora vediamo ora 7 consigli per imparare il linguaggio della ristrutturazione.

1.Fate attenzione alla vostra negatività

Esercitatevi ad accorgervi quando state usando uno schema mentale negativo.

Allenatevi a guardare in modo diverso le cose che vi agitano, come le paure e le preoccupazioni concentrandovi su un aspetto più positivo.

E fate tanta pratica 🙂

2.Esercitatevi nella ristrutturazione

Pensate a quanto sono realistici i vostri pensieri e cercate di cambiarne la formulazione.

Un esempio?

“Non ho mai tempo di fare ginnastica. Sono così grassa.”

Questa frase si potrebbe trasformare in questo modo: ” Devo riuscire a fare ginnastica almeno una volta alla settimana e sto cercando di mangiare l’insalata a pranzo che mi fa bene”

Costa molta fatica tutto questo perché vuol dire rompere degli schemi mentali ormai radicati nella nostra testa, ma in questo modo cambiamo la chimica del nostro cervello contribuendo al nostro benessere.

Tutto quello che di negativo vediamo e diciamo su di noi, lo trasmettiamo ai nostri figli. Se regaliamo a noi e ai nostri figli il dono della ristrutturazione daremo loro gli strumenti per gestire gli alti e i bassi della vita.

3. Usate un linguaggio meno sintetico

Cosa vuol dire?

Vuol dire imparare a cogliere tra il bianco e il nero le diverse sfumature di grigio.

“Io sono così…” “Lei è così..””Io mai..” Cercare di usare un linguaggio più equilibrato, meno severo. Giudicare di meno e accettare di più ti aiuta ad affrontare meglio certe situazione con i figli in cui si tende a fare il braccio di ferro.

4. Separate le azioni dalla persona

La tendenza, specie quando ci si scontra con alcuni comportamenti dei bambini, è quella di etichettarli come giusto o sbagliato.

E’ pigra..” “E’ aggressivo..”

Le stesse affermazioni hanno una risonanza diversa se trasformate in ” E’ stato colto da alcuni scatti di aggressività” ” Soffre di pigrizia

5. Riscrivete la trama narrativa dei vostri figli per renderla più amorevole

Trascrivete i comportamenti più negativi dei vostri figli componendo le varie frasi.

Penso abbia il disturbo da deficit di attenzione e iperattività” potrebbe essere trasformata in senso positivo con “il bambino che ha deficit di attenzione ed è iperattivo potrebbe essere instancabile e un fantastico batterista.”

Cercate di concentrarvi sul lato positivo del comportamento dei vostri figli così che si sentano apprezzati per la loro unicità piuttosto che etichettati negativamente.

6. Usate un linguaggio valutativo

Fate domande per aiutarli a identificare le emozioni che ci sono dietro un’azione. In questo modo capiranno come cavarsela da soli nelle situazioni difficili.

7.Usate il senso dell’umorismo

Dopo aver stabilito un contatto con il vostro bambino alleggerite la situazione usando il senso dell’umorismo.

E’ importante però prestare attenzione a non negare i sentimenti o l’esperienza del bambino, ma capirlo e accoglierlo.

Dicevamo? Che la fiaba de La Sirenetta non ha un lieto fine?

Ebbene sì!

La Sirenetta originale è una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, l’autore e il padre di numerose fiabe come Il brutto anatroccolo, I vestiti nuovi dell’imperatore.

Sono favole che sono state raccontate ovunque nel mondo. Ma quello che molti non sanno è che molte di queste non hanno affatto il lieto fine. Sono tragedie.

E La Sirenetta , per esempio, non corona il suo sogno con il principe, ma ritorna triste tra le onde del mare.

Mentre nelle traduzioni di queste fiabe hanno pensato cosa dover risparmiare agli orecchi dei bambini, i danesi credono che le tragedie e gli eventi sconvolgenti siano anch’essi argomenti di cui si dovrebbe parlare.

Si impara di più dalle sofferenze che dai successi.

Quindi il loro ottimismo non è da tradursi in “fare finta che le cose brutte non esistono”, ma riconoscerle, elaborarle e gestirle e insegnano tutto ciò ai loro figli!

Più leggo e rileggo questo libro, più mi rendo conto che in primis da genitori abbiamo molto da imparare!

E voi cosa ne pensate?

Lasciatemi un commento!

Potrebbe interessarti anche 9 Consigli per far giocare bene i bambini