La brutta notizia è che il tempo vola. La buona è che il pilota sei tu.

–M.Altshuler

Nei prossimi minuti ti svelerò come ho fatto a diventare pilota del mio tempo, ma prima lascia che ti racconti cosa mi è successo al mio rientro dalla maternità.

Dopo aver concluso con soddisfazione l’inserimento al nido del mio bambino inizio a lavorare ben contenta di staccare per qualche ora dalla mia vita di mamma. Felice di poter finalmente parlare con persone adulte di argomenti diversi da “La pimpa”, “Masha e Orso” ecc…

Non avevo però ancora idea di come mi sarei sentita una volta che mio figlio si sarebbe ammalato e io non avrei potuto seguirlo e coccolarlo perché sarebbe diventato un problema chiedere permessi e ferie.
Come spesso accade , in qualsiasi età inserisci i tuoi bambini all’asilo o a scuola devono farsi gli anticorpi e questo accade solo ammalandosi.

Ho cercato di gestire la situazione come meglio potevo dividendo la settimana tra i nonni e la tata e quando stava proprio male mi assentavo io, ma uscivo di casa e vedevo i suoi occhietti che mi guardavano con malinconia perché voleva le coccole della mamma.

Mi si stringeva il cuore.

Anche se avevo la tranquillità che era coccolato dai nonni, comunque sentivo che mio figlio non riusciva a vivere in una sua routine, perché sballottato a destra e sinistra.

Mi trovavo così a fare i conti con un senso di colpa enorme.

Avrei potuto fare come è ormai abitudine di molti genitori. A volte per disperazione, altre perché pensano che quello che facciamo noi adulti devono essere in grado di farlo anche i nostri piccoli: ABITUARSI AI NOSTRI RITMI.

Avrei potuto dare una bella tachipirina di prima mattina e portarlo all’asilo…Tutto solo  per salvare il posto di lavoro! Oppure per non rinunciare alla carriera per la quale ho tanto studiato! Io invece ho cercato di evitare tutto questo, chiedendo aiuto ai nonni e scegliendo una tata per non gravare troppo su di loro.

Ho gestito questo trambusto per un inverno. E’ stato più che sufficiente per capire che non era quello che volevo da mamma per il mio bambino. Sappiamo bene quanto sia difficile per noi mamme gestire la maternità in generale. Ne abbiamo già parlato in questo post. Solo per il fatto che sei in età da maternità, già fai parte, in alcuni contesti di una prima selezione. Poi quando arriva il momento di rientrare , molte aziende ti riservano diverse sorprese.

Ho preso una decisione e ho deciso di voltare pagina.

Sono una mamma creativa! Mi son detta: qualcosa ne verrà fuori no? Ho provato diverse cose: Nail art, creazione di bomboniere, decorazioni murali per camerette. Alcune delle mie creazioni le anche pubblicate su questo blog 🙂

Niente di tutto questo mi convinceva fino in fondo. Ci ho investito tempo e denaro, fino a che un giorno mi si è presentata un’opportunità: lavorare da casa come networker facendo quello che noi mamme siamo bravissime a fare: condividere !! Tutti i giorni facciamo questa azione quando parliamo del pediatra migliore, della scuola migliore, della pizzeria più buona.

Ho scoperto che questo può essere un lavoro.

Condividi il beneficio di un prodotto o un servizio e per aver fatto il passaparola l’azienda ti riconosce una provvigione. E se tutto questo lo fai attraverso i social sui quali tutti ormai passiamo tantissimo tempo, il gioco è fatto!

Niente più orari da rispettare.

Niente luogo di lavoro da raggiungere.

Niente stress da traffico.

Nessuno a cui dover rendere conto se devi stare a casa un giorno in più perché tuo figlio ha bisogno di più tempo per rimettersi in forma o se per farlo guarire meglio decidi di portarlo una settimana al mare.

Il tuo lavoro è con te, dove vuoi tu e quando vuoi tu.

Ricorda: prima cosa sei mamma, prima di tutto vengono i tuoi figli. IL PILOTA SEI TU e in questo tempo che vola SEI TU che gestisci la situazione.

Basta volerlo!