Buongiorno amici! E buon inizio luglio! Le scuole sono chiuse, i bambini sono al mare con i genitori o con i nonni e altri nei centri estivi.. Tempo di vacanza e di riposo, ma anche tempo di compiti! Ancora compiti?!?! Bastaaa!! Facciamoli riposare! L’altro giorno ascoltavo lo zecchino d’oro con mio figlio e abbiamo cantato insieme questa canzone:

Le tagliatelle di nonna Pina..Chi di voi da bambino o insieme ai propri figli non ha ascoltato questa canzone? Penso nessuno… ma forse pochi si sono soffermati ad ascoltare le parole e a coglierne il significato.
Ve la ripropongo, ascoltatela con attenzione per  non perdere d’occhio il messaggio profondo che i nostri bambini ci vogliono trasmettere attraverso queste parole..

Avete capito? Ci vuole l’affetto di una nonna per togliere lo stress ai bambini… Santi nonni…preziosi e di grande aiuto a tutti i genitori che lavorano a tempo pieno. Ma… vi sembra giusto che deve essere una nonna  a togliere lo stress ai bimbi? Non è il caso che noi genitori ci fermiamo a riflettere, diamo uno stop a quella vita frenetica in cui viviamo e che spesso imponiamo ai nostri figli?

Di recente ho letto il libro “Lascia che si arrabbi” di Francesca Broccoli. Ne abbiamo già parlato nel post  Rabbia e capricci: impariamo a riconoscerli e a gestirli. Mi ha colpito questo passaggio che vi ripropongo:

Bambini iperimpegnati

“I bambini tanto impegnati da essere stressati soffrono. Sono bambini che hanno poco spazio per esprimersi ed esercitare la loro autonomia: vivono quasi tutto il loro tempo nel già deciso, già stabilito, già istituito, già preparato. Potrebbe sembrare paradossale, ma sono poco attivi,poco protagonisti del loro tempo, nel senso che sono attivi solo nella dimensione del rispondere a proposte, offerte, richieste, quindi sempre in una posizione passiva, mentre hanno molto bisogno di esercitarsi nella propositività e nella costruzione condivisa dei contesti e delle regole. Solo così potranno sperimentare l’entusiasmo e la delusione, imparare ad accordarsi, ma anche a gestire il disaccordo, a regolare le emozioni e attivare nuovi percorsi di idee e comportamenti per fare i conti con la realtà con successo. I bambini iperimpegnati fanno tante cose, ma spesso sono profondamente soli.”

Il tempo libero e il gioco spontaneo sono esperienze di grande valore per tutti i bambini. Solo attraverso il tempo senza impegni prestabiliti, ovvero senza ingabbiamenti imposti dagli adutli, i bambini possono conoscerci profondamente : scoprire cosa amano fare e come, imparare a tollerare frustrazioni, muoversi nel “vuoto”, avere la possibilità di scegliere cosa fare di quel ” vuoto”, mettere in gioco quelle abilità e quelle risorse che da un’organizzazione eccessiva possono essere sopite. All’interno di un tempo libero e meno strutturato i bambini possono riprendersi il ruolo da protagonisti, che non è scontato, poiché nella nostra società c’è molta attenzione verso di loro, ma spesso anche una propensione a relegarli in posizioni passive”

La psicolaga inoltre spiega che il forte stress spesso causa esplosioni di rabbia incontrollabili, scatti d’ira, pianti ricorrenti oppure forme silenziose di rabbia come:

  • alterazioni delle abitudini aimentari ( mangiano poco o troppo poco)
  • insonnia, cambiamenti dei ritrmi e incubi
  • frequenti mal di pancia
  • stanchezza generalizzata
  • persistenza di raffreddori e mal di testa
  • bruxismo ( digrignano i denti nel sonno)

Questi sono i principali segnali attraverso i quali i bambini manifestano lo stress. In questo modo vogliono riconquistare uno spazio libero.

I passaggi di questo libro mi hanno fatto riflettere. Hanno fatto riaffiorare nella mia mente i ricordi di  quel periodo in cui, dopo la scuola, due volte alla settimana si partiva per Milano per frequentare le lezioni di pianoforte, si rientrava a casa alle 18 e ad aspettarmi c’erano i compiti di scuola. Poi c’era il nuoto, perché un’attività sportiva era necessaria e infine come se non bastasse dovevo esercitarmi al pianoforte anche quando non avevo lezione ed eseguire i compiti di musica! Avevo 12 anni, un’età molto delicata. Vedevo i miei compagni che, finiti i compiti, avevano tempo di uscire e io dovevo stare chiusa in casa. Poi un giorno sono scoppiata e ho deciso di mollare tutto perché non ne potevo più. La mia fortuna è stata avere due genitori che hanno capito la situazione perché tutto questo non mi era stato imposto ma semplicemente proposto, perché avevano notato una certa attitudine alla musica. In questa scuola infatti c’erano tantissimi bambini e ragazzi che frequentavano corsi di violino o pianoforte solo per volere dei genitori.. Perché si faceva bella figura con gli amici dire ” mio figlio frequenta Villa Simonetta”. Perché in certi ceti sociali è importante per “l’etichetta” iscrivere i propri figli a questo o quel corso.. I mie genitori invece hanno semplicemente pensato di stimolarmi a frequentare pianoforte perché avevano capito che ero portata. Mi hanno dato la possibilità di provare e di capire che se non c’è passione e determinzione non sarai mai in grado di fare sacrifici e rinunce. E questo mi è servito di lezione per tante altre scelte che ho dovuto fare crescendo.

Spesso si pensa che programmando la settimana ai nostri figli si fa del bene, ma ci si dimentica che ritagliare loro dei momenti di noia li può aiutare semplicemente a rigenerarsi e recuperare energie.

Il successo a tutti i costi..

Credo sia giusto fare un passo indietro e guardare le cose anche dalla prospettiva dei nostri figli. Non è importante che crescano per forza dei talenti, impariamo a chiedere quali sono le loro passioni e cosa desiderano veramente!Lasciamoli liberi di esplorare tutto e di decidere cosa piace e li rende felici. Rassicurarli dicendo loro che indipendentemente dalle scelte che faranno saranno sempre amati e protetti li farà crescere bene.

Il loro benessere, la loro felicità quindi dipende da noi. Aiutiamoli a ritrovare la loro infanzia, a vivere nella natura, a fare tutte quelle esperienze indispensabili per il loro percorso di crescita e a sviluppare delle competenze vere e proprie senza pressioni.

L’ansia da prestazione che sviluppano quando gli viene imposta un’attività per volere del genitori e per il successo a tuti i costi porterà adulti che avranno sempre paura di sbagliare.  Solo così impareranno a scegliere la propria strada in autonomia, imparando ad assumersi le responsabilità e sviluppando una propria identità che non deve corrispondere necessariamente alle aspettative di noi genitori.

Nel prossimo post vi parlerò di scuola a tempo pieno e compiti a casa…altro argomento bollente per tutti i genitori! Ho visto un video condiviso su Facebook che mi ha fatto riflettere, ma non vi anticipo nulla.. seguitemi e lo scoprirete! 😉

A proposito di attività ricreative per bambini..  provate il Didò fatto in casa

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