Questo è il nostro compito nei confronti del bambino: gettare un raggio di luce e proseguire il nostro cammino. – Maria Montessori-

Pronti si parte per una nuova avventura!!

Questa mattina abbiamo iniziato anche noi! Primo giorno di scuola materna ! Dopo due anni splendidi trascorsi al nido -tra un raffreddore e un virus 😉 – a scoprire il mondo insieme alle maestre e agli altri bimbi, a fare i primi passi nell’angolo morbido e a imparare a mangiare come i bimbi più grandi… Eccoci qui a fare il salto in un nuovo mondo tutto da scoprire, dove continuerà il percorso di crescita insieme a nuove maestre e nuovi amici.

Settembre è da sempre il mese del “nuovo inizio“. Quante volte diciamo ” da settembre le cose devono cambiare” oppure “dopo le vacanze si ricomincia con le buone abitudini..”

E in questo “nuovo inizio” a fare da padroni sono i nostri bimbi che dopo una lunga estate a giocare in mezzo al verde, oratorio estivo, mare e montagna devono riprendere pian piano il ritmo giusto tipico del periodo scolastico.

C’è chi deve solo abituarsi a ritrovare la routine e chi invece inizia un nuovo percorso, sia esso nido, materna o elementare.

Questo “inizio” è però spesso causa di ansia e preoccupazione da parte dei genitori, soprattutto di noi mamme che siamo in genere quelle che si occupano dell’inserimento al nido o a scuola.

Ma come è possibile superare quest’emozione e trasmettere sicurezza ai nostri bimbi che si trovano a iniziare una nuova esperienza? Vediamolo insieme..

Mamma! Quando te ne vai , salutami!

Da mamma che ha già percorso tutto l’iter di inserimento al nido quando Samuele aveva 9 mesi, posso dirvi con certezza che la cosa migliore è salutarlo prima di andare via dicendo “la mamma va via e più tardi torna”.

Questa è la regola numero uno che tutte le educatrici raccomandano il primo giorno di inserimento. Il motivo? E’ molto semplice.

Se si va via senza farsi vedere , con la complicità di nonni, tata e papà che lo distraggono, noi mamme otteniamo uno splendido risultato che ci fa stare tranquille, perché non lo vediamo piangere,  ma trascorsi pochi minuti il bambino incomincia a guardarsi intorno un po’ smarrito. Per lui la sua mamma è sparita, non è andata  via, è proprio sparita.

Si crede di far bene lasciando il bimbo tranquillo quando ci allontaniamo, ma in realtà non c’è nulla di peggio.

Il bimbo va salutato ,sempre! Il distacco prima o poi dovrà affrontarlo, questo provocherà quasi sicuramente un pianto, ma come tutte le emozioni positive e negative ( ne abbiamo già parlato in questo post ) i bambini devono viverle e imparare a gestirle senza traumi.

E’ di fondamentale importanza nei confronti dei nostri figli essere sempre reali, autentici e trasparenti, anche quando sono molto piccoli e pensiamo che non sono in gradi di capire.. Ma assorbono tutto anche le nostre emozioni. “Ingannarli” è sempre una scelta sbagliata!

Proprio perché il distacco dalla mamma è un processo che dovrà sperimentare, ci sono dei piccoli accorgimenti che permettono che ciò avvenga con serenità? La risposta è Si!

6 regole da adottare per un distacco graduale e sereno

  1. Iniziare con distacchi brevi, allontanarsi per pochi minuti e poi ricomparire per poi aumentare gradualmente il tempo del distacco. Questo è possibile già metterlo in atto a casa, quando si è da sole con i piccoli. Si può andare in un’altra stanza per prendere qualcosa avvisando il bambino di quello che si sta facendo. Far sentire la propria voce mentre si è in un’altra stanza , magari cantando una canzone, può rassicurarlo e fargli capire che la mamma non è sparita. Anche se non sono in grado di rispondere e interagire a parole, pian piano capiscono questo processo e si abituano. Infine iniziare per tempo prima dell’inserimento con distacchi un po’ più lunghi lasciandolo con nonni o tata o papà, può essere di aiuto, perché il bambino inizia questo distacco in un ambiente familiare.
  2. Quando il distacco inizia ad essere frequente magari perché si deve andare a lavorare, che si tratti di tata, nido o materna, è molto utile adottare gli attimi immediatamente precedenti il distacco un rituale da ripetere sempre. Io ad esempio percorrevo il tratto tra il parcheggio e l’ingresso del nido con Samuele in braccio ballando il tango perché lo divertiva molto! 🙂 Questo atteggiamento può essere di aiuto perché i bambini sono abitudinari, amano capire attraverso le nostre azioni quotidiane cosa succede dopo. I rituali li aiutano a scandire il tempo acquisendo via via sempre più sicurezza.
  3. Uscire sempre con un sorriso smagliante! I bimbi, si è già detto, percepiscono le nostre emozioni. Il piccolo deve quindi essere contagiato dalla nostra serenità! Ciò permette al bambino di ricever dalla mamma il messaggio non verbale “stai tranquillo, va tutto bene”.  Se si esita, o si mostra un’ espressione preoccupata o dispiaciuta il bimbo penserà che lo stiamo lasciando in un posto poco sicuro o con delle persone di cui non ci fidiamo.
  4. Quando si decide di uscire o si lascia il bambino alle educatrici ,farlo senza esitare. Mai tornare indietro per il motivo appena indicato al punto due.
  5. Al rientro essere felici di rincontrarsi, raccontare ciò che si è fatto e chiedere al bambino come è andata e cosa ha fatto di bello durante la nostra assenza.
  6. Chiedere la collaborazione di chi si occuperà del piccolo proponendo delle attività attraenti che lo terranno concentrato il più possibile.

Volete sapere come è andata stamattina? Samuele , felicissimo di andare a scuola materna, perché  “Io ommai sono gandeee!” ha esitato un po’ all’inizio e mi ha voluto vicina mentre giocava. Poi sono andata via per poco più di un’ora e all’uscita mi ha detto “ nooo, ma io voglio estae quaaa !”

Grande Samuele!!

Vi siete già trovate in questa situazione? Avete già sperimentato alcuni di questi punti? Come ha reagito vostro figlio? Lasciatemi un commento! 🙂